Recensione: Album di famiglia di Maria Capasso

Buonasera lettori, come vi avevo preannunciato nel WWW...Wednesday di due settimane fa ho letto questo libro su richiesta dell'autrice e durante la lettura sono stata colta da emozioni diverse. 

Scorrete il post e capirete il perché.

(La scorsa settimana la rubrica è saltata per motivi personali, spero di riprendere regolare da domani...)

Autrice: Maria Capasso

Casa editrice: Ensemble

Pagine: 156

Prezzo: 15,00 cartaceo

Trama: Nora, fin da giovane, aveva optato per la solitudine in nome dell'indipendenza. Se questa scelta non aveva mai pesato troppo per lei, dopo la morte della sua amata madre la protagonista si trova ad affrontare un dolore troppo grande per chi non ha nessuno a cui aggrapparsi. Prima di morire, la donna le aveva lasciato un raccoglitore nel quale aveva racchiuso le pagine della sua vita, quella che aveva sempre tenuto nascosta alla sua famiglia. Immergendosi nel suo passato del tutto inaspettato, Nora dà sfogo a tutta l'emotività che aveva finora represso, abbattendo la barriera che da sempre la separava dagli altri individui. In questo modo Marco, con la sua dolcezza e la sua sensibilità, riuscirà a farsi largo nella sua vita e a darle il giusto sostegno nella scoperta di una verità che va oltre le vicende private di una donna che ha voluto liberarsi dal peso dei suoi segreti.

La narrazione si è presentata fin da subito molto scorrevole e adeguata alla tipologia di libro. 

Questo è il genere di libro che parla di verità, di storie che non servono ad allontanarci dai nostri problemi ma che regalano una visuale nascosta di quella che è la vita oggi, di quella che era anni fa, quando ancora si prendeva marito sulla base della posizione, del nome, dell'età, del volere dei genitori, quando non si aveva la scelta più importante: poter seguire il cuore. Insomma, quando si prendevano decisioni importanti sulla base del nulla, per quanto riguarda il lato emotivo, non che fosse così per tutti ma per alcuni lo era, come in questo caso. 

Ripercorriamo la vita sentimentale, mettiamola così, di Anna, la madre di Nora, la nostra protagonista. Leggiamo come poco a poco riveli a sua figlia un lato della sua vita che aveva tenuto nascosto, rivela la sua libertà in una prigione familiare, fatta di doveri e affetti troppo importanti da fregarsene e seguire i propri bisogni e le proprie esigenze. Questa, rinuncia per i motivi precedentemente chiariti a vivere il suo amore, scegliendo una vita spenta fatta di mancanze affettive, la spinge una volta malata, nei pochi mesi di vita a lei rimasti a cambiare il finale cui le sue scelte hanno portato fino a quel momento. Diventa, così, burattinaia delle vite altrui ma delle quali ha fatto parte. Non vi dico, il perché della sua scelta, quella di rivelare un segreto nascosto per troppo tempo ma sappiate che intorno ad esso gira tutto, è infatti, un punto d'arrivo dal quale tutti i personaggi ripartiranno, liberi di vivere come hanno sempre desiderato. 

In secondo piano abbiamo la storia tra Marco e Nora, che spinto dalle circostanze o forse dalla lettura delle rispettive anime cresce a velocità impressionante, senza dilungarsi troppo in scene di circostanza. L'autrice resta onesta fino alla fine nel raccontare in maniera chiara e fluida quella che è la vita. 

"Ma si sa che i libri ci rispondono solo quando smettiamo di chiedere e la risposta arriverà come un temporale improvviso mentre siamo immersi nel mare." Da Album di famiglia

Durante la lettura vi ritroverete a riflettere, grazie alle riflessioni regalate a noi lettori dall'autrice: parole sagge che spingono noi giovani a ponderare sull'importanza dei diritti che di generazione in generazione abbiamo acquisito.

Infine, per quanto mi riguarda, il libro mi è piaciuto seppur non approvi determinate risoluzioni. Chiarisco che sono troppo sensibile quando si tratta di "antagonisti", sono per i finali alla Dickens. Comunque, sono nella fase di accettazione, il libro è ugualmente valido. Questo posso affermarlo senza ripensamenti, in quanto lascia molto e penso sia chiaro dopo il mio sproloquio.

A presto!