Buona domenica lettori, ieri sera - insieme ad un'amica- sono andata al cinema e indovinate un po' cosa ho visto? L'avrete ormai capito dal titolo del post e dalla locandina al lato, per cui non mi ripeto.
In futuro, probabilmente potrei prendere in considerazione l'idea di leggere il libro ma per il momento sono già abbastanza satura di letture da portare a termine, per cui andiamo al sodo parlandovi del film.
Trama:
Stella ha una malattia genetica, la fibrosi cistica, che la costringe a lunghi periodi di degenza ospedaliera, nella speranza di un trapianto di polmoni. Stella ha anche molto coraggio e un passato che la obbliga a restare aggrappata alla vita, curandosi con estrema diligenza e aggiornando il suo vlog perché altri possano seguire il suo esempio. Will, invece, è nuovo nel reparto ospedaliero, la sua forma di fibrosi cistica è grave e lui non trova un motivo per illudersi di poter vivere. Almeno finché non si innamora di Stella. A quel punto tutto cambia, perché anche se non possono abbracciarsi né baciarsi, e sono costretti a stare ad un metro di distanza l'uno dall'altra, Will e Stella sono determinati a trovare il modo di stare insieme.
Quando la proiezione ha avuto inizio ero in parte preoccupata per l'epilogo, non sapevo cosa pensare, questa storia era diversa dalle altre. Non si parlava di tumori (come per Colpa delle stelle, I passi dell'amore, A time for dancing, La custode di mia sorella...), bensì di fibrosi cistica: una malattia genetica ereditaria che anch'essa porta alla morte. L'aspettativa di vita non è delle più promettenti ma proprio nel mondo reale esistono delle eccezioni, qualche piccolo miracolo che ci permette di resistere il più allungo possibile, abbattendo le previsioni, peccato si viva a metà. Proprio su questo punto il film batte. La protagonista, Stella, si rende conto di aver sempre vissuto per curarsi, invece di curarsi per vivere e inizia a riprendersi ciò che la malattia le ha tolto, ma alcune cose non possono essere cambiate, non possiamo negare a noi stessi la nostra condizione. Bisogna vivere a pieno sicuramente, ma senza dimenticare che la nostra salute rimane in un angolo a condizionarci. Magari il meno possibile, tentiamo allora di reggerci in equilibrio su un filo sospeso in aria.
La storia di Stella e Will ci insegna che quando è possibile, toccare la persona che amiamo, averla nella nostra vita, non importa nulla al di fuori del sentimento che ci lega.
Romeo e Giulietta non erano malati eppure non potevano stare insieme. Proprio da loro dovremmo prendere esempio e combattere per l'amore. Dovremmo ricordarci di quanto siamo fortunati a poter abbracciare i nostri amici ogni volta che vogliamo, a scambiarci un semplice bacio, a tenerci per mano...
Rivalutate le vostre priorità e vivete pienamente cari lettori, più che potete.
Persone come i protagonisti del film non sono altrettanto fortunate.
A presto!
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