lunedì 2 luglio 2018

Blog tour: L'attimo del vento di Andrea Valenti [Recensione]

Buongiorno lettori!
Anche oggi partecipo ad un blog tour, di seguito trovate la mia tappa.


Autore: Andrea Valenti
Editore: Ventura Edizioni
Pagine: 66
Prezzo: 9,00 cartaceo

Sinossi: "Ciao Alberto, sono Giulia". Alberto si riscosse immediatamente dal suo torpore e si mise seduto. Erano mesi che non parlava con la ex moglie: "Ciao Giulia. Dimmi." "Si tratta di Paolo" la voce di Giulia s'incrinò. "Gli è successo qualcosa?" la voce di Alberto si affievolì. "Sì, lui e Sara" qualcosa non permetteva a Giulia di parlare e sembrava aspettare un aiuto da lui. "L'ha messa incinta?" azzardò lui. "Magari fosse questo". "Mi vuoi dire cos'è successo? Cosa c'è di più grave a vent'anni?!" Alberto, nostro figlio si buca." Questo è l'inizio del racconto. Poi Alberto, un giornalista bolognese di cinquant'anni, tenterà di salvare il figlio che sta sprofondando nella palude della droga standogli accanto.

Ho letto questo libro e l'argomento non è dei più semplici o leggeri, parliamo di dipendenza, di droga, di rapporto padre figlio, il rapporto che i genitori si trovano ad avere con i figli negli anni, quando diventano adulti eppure sono ancora dei bambini, perché l'età anagrafica non sempre indica maturità.
Sinceramente, avrei mollato verso la metà la lettura perché ho trovato discutibili determinate azioni. Come il fatto che per arrivare alla morale l'autore abbia scelto questo determinato meccanismo per innescare poi delle reazioni che portassero a riflettere il figlio Paolo, che neppure dinnanzi alla prima vittima della droga viene scosso dal suo torpore. Prima ancora, neppure quando assiste ad un'altra scena forte, che coinvolge direttamente il padre Alberto, gesto che dovrebbe far risuonare nella sua testa un campanello di allarme, più avanti neppure l'opinione altrui lo scalfisce, finché non vede qualcuno prendersi le sue colpe e pagare al posto suo; ecco, lì inizia a capire, da lì parte il suo percorso per uscire dal tunnel, nel quale è finito e non sarà solo. Chiederà aiuto e poi sarà lui a salvare la persona che ama, ma purtroppo alcuni sacrifici sono più grandi di altri.
Ci sono più morali.
1) I genitori darebbero la loro vita pur di redimere i propri figli quando cascano in errore, sono sempre pronti a farsi carico del dolore, delle colpe, di coloro che hanno generato.
2) Chiedere aiuto non è sbagliato.
3) Tutti posso cambiare, possono redimersi.
4) Distruggersi con la droga porta solo guai oltre che morte, è la cosa più sbagliata al mondo perché dovremmo vedere la vita e viverla pienamente, senza facilitazioni artificiali o annebbiamenti vari. Anche il dolore del resto è un'emozione, anche se non credo sia questo il caso.
Paolo inizia a farsi perché si allontana dalla sua famiglia, perché i giovani sono corruttibili, sono pronti a sperimentare, credono di avere tutto il tempo per smettere ma a volte non è così.
Questa lettura credo possa essere adatta per i liceali, gli studenti del quarto o quinto anno, per farli riflettere. Essendoci scene forti, prima non sarebbe possibile, non sarebbe giusto. Si affrontano troppe tematiche capaci di urtare la sensibilità dei più giovani.
A presto!


1 commento:

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