mercoledì 8 aprile 2020

Diario di una ragazza in pigiama #1

Trovo quest'immagine particolarmente evocativa, non trovate?
Buongiorno lettori, oggi inauguro una nuova rubrica.
Tutto il mondo sta affrontando un nemico invisibile e credo che per non dimenticare come ci siamo sentiti, a sperimentare questa nuova terribile esperienza, vada tenuto un "diario". Tranquilli, non ho intenzione di parlare della malattia ma di come una ragazza di ventidue anni vive questo "fermi tutti".
In momenti come quello in cui ci troviamo, chiusi in casa non c'è molto da fare. Ok darsi alla pasticceria, allo sport nelle mura di casa, ma non ditemi che nessuno ha avuto un momento di crisi; dove la vostra vita è venuta a chiedervi il conto delle scelte sbagliate, delle cose non fatte o non dette, perché io non ci credo.
Quando si rimane soli con se stessi, si inizia a mette sulla bilancia un po' di cose. Sulla mia i rimpianti si ricollegano a cinque anni fa, per lo più, quando in questi giorni ero in Irlanda per uno stage con la scuola.
Sono rimasta a Galway per un mese, insieme alle mie amiche, tra fine settimana in giro per il paese all'insegna di escursioni e lezioni d'inglese, e non mi sono vissuta fino in fondo l'importanza di ciò che stavo facendo. In quei momenti sapevo che quel tempo non sarebbe ritornato e dovevo spenderlo al meglio ma per quanto cercassi di farlo non ci riuscivo. Questo è quello che mi racconto presa dello sconforto, eppure dico anche a me stessa che per quella che ero non potevo viverla diversamente, indipendentemente dal fatto che la me di oggi, ne avesse la possibilità, cercherebbe di aggrapparsi ai propri bisogni. Il mio errore è stato tenere presente, come un tarlo, le parole di una persona che come spesso succede, per prima viaggiava contro corrente (predicava bene e razzolava male). Ad oggi se ho imparato qualcosa è di tenere più lontano possibili le ideologie tossiche, perché fidarsi degli altri è sbagliato. Chiunque ti consiglia qualcosa parlando per una presunta esperienza, inganna se stesso. Nessuno ti dirà mai che ha sbagliato, cercheranno di convincerti che il loro modo è quello giusto, ma non esiste una modalità giusta di vivere un'esperienza, cerca solo di fare (nel rispetto di tutti), tutto ciò che desideri. Questo è quello che sicuramente farò quando il mondo avrà finalmente attraversato la tempesta. Restate a casa, ma sognate poco alla volta da dove ricominciare.
Sul lato opposto ai rimpianti trovo le battaglie che ho affrontato e in qualche modo sento di aver "vinto". Lo scorso anno mi ha riservato sorprese non sempre gradite, ma anche delle gratificazioni di cui non posso fare a meno di tener presente. La salute è il bene più prezioso ed il più fragile, abbiatene cura. Siate coscienti di cosa vi fa bene e cosa no, non trascuratela dandola per scontato.
Non siate spaventati dal sapere le vostre condizioni, cercate di affrontare la realtà di petto, affrontato il trauma iniziale, un sorriso affiorerà sulle vostre labbra.
Per oggi credo di aver parlato abbastanza di me. Se qualcuno ne ha bisogno può raccontarsi, sarò felice di leggervi.
A presto!




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