mercoledì 10 febbraio 2021

Recensione: La gallina che sognava di volare di Sun-Mi Hwang

Buongiorno lettori, oggi trattiamo qualcosa di diverso che continua a scaturire dalla mia curiosità verso alcuni paesi dell'asia. In particolar modo, abbiamo l'occasione di soffermarci su una favola, un po' per tutte le età made in Corea del Sud.


Autrice: Sun-Mi Hwang
Casa Editrice: Bompiani
Pagine: 144
Prezzo: 6,99€ ebook - 11,00€ cartaceo

Sinossi: Gemma è una gallina prigioniera di una stia e tormentata da un sogno impossibile: poter covare un uovo e vederlo dischiudere. Ma le sue uova, destinate alla vendita, le vengono sempre sottratte e non diventeranno mai pulcini. Sfinita dalla fatica e dal dispiacere, avviata a una fine terribile, con uno scarto improvviso Gemma si ritrova libera. Grazie all'aiuto del germano Ramingo riesce a sfuggire alle grinfie della donnola e comincia ad assaporare le gioie di una vita che ricomincia daccapo. La nuova libertà tuttavia ha un peso e un prezzo: Gemma non appartiene a una famiglia, un branco, uno stormo. È sola. L'incontro con un grosso uovo azzurrino darà un senso ai suoi giorni, ma il piccolo che ne sbuca non assomiglia a quelli della gallina dell'aia: è un essere diverso, solitario come lei, che deve trovare il suo posto nel mondo e guardarsi dalle avide mire della donnola. Sembra proprio che nell'esistenza di Gemma non ci sia posto per un po' di pace: ma sono proprio le difficoltà e gli ostacoli a darci il senso di quanto può farsi grande una gallina quando lotta per ciò in cui crede. Una favola d'amore e di dolore, di coraggio e sacrificio, per lettori di tutte le misure.



Dovremmo trovarci dinnanzi ad una favola e bene o male la struttura lo ricorda, ma quello che leggerete è molto più "maturo" rispetto ciò che potreste pensare di leggere. Le vicende che vengono narrate sono così, a loro modo, "vere" da lasciare una traccia del loro passaggio nel lettore, che si tratti di un ragazzino o di un adulto, quale io dovrei rappresentare a 23 anni, 24 secondo l'età coreana. Ora quella che si è ritrovata a commuoversi e letteralmente a versare delle lacrime sono sempre io, quindi comprendo il perché abbia avuto tanto successo nel suo paese d'origine e non solo, se ben ricordo. L'autrice ci ha portati in un mondo che possiamo toccare, ma per farlo, per poter arrivare a tanto dovremmo cercare il punto di vista di un cucciolo, che sia una gallina o un cagnolino. Delle volte crediamo di avere solo noi essere umani una vita difficile, crediamo dunque che tutto ci sia dovuto e sia normale vederci arrivare il pollo in tavola, strapazzare delle uova nella padella... ma anche gli animali per quanto definiti tali, possono avere dei sentimenti, non credete? Questo non vuol dire diventare vegetariani, questo vuol dire dare un peso a ciò che ci circonda. 



 

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