venerdì 29 dicembre 2017

Segnalazione: Non allontanarmi di Alessandra Tronnolone

Buongiorno lettori, spero abbiate passato delle buone feste (sopratutto felici), vi faccio i miei auguri per le prossime sempre più imminenti e ne approfitto per lasciarvi questa segnalazione :)


TITOLO: Non allontanarmi
AUTORE: Alessandra Tronnolone
PAGINE: 172
PREZZO: 4,99€  ebook 10,00€  cartaceo
LINK AMAZONqui
PAGINA FACEBOOKqui

SINOSSI: Amanda Wiles, detective nella Polizia di Miami, è una donna forte, tenace, ma dal passato difficile e tormentato. 
Ha subìto una violenza e una grave perdita, che l’hanno cambiata nel profondo, ma adesso una nuova indagine la attende.
Un omicidio che presenta strane analogie con un altro caso molto vicino a lei, porterà a galla verità non dette, paure e rivelazioni inaspettate. 
Amanda, però, non è sola. Erik Portes, il suo affascinante collega, farà parte di questa nuova missione che metterà entrambi davanti a inattese difficoltà.
Erik e Amanda dovranno affrontare i fantasmi del loro passato e fare chiarezza dentro di sé, per arrivare alla risoluzione, non solo dell’indagine, ma anche del loro rapporto.


Allora, cosa ne pensate? Darete a questo libro una possibilità?
A presto e Buon Anno! <3

mercoledì 13 dicembre 2017

Intervista col vamp...con l'autrice #2: Titta Spinelli

Buon pomeriggio lettori e lettrici, vi avviso prima di tutto che questo potrebbe essere il mio ultimo post prima delle vacanze Natalizie, non ne sono ancora sicura. Se dovessi sparire per un po', in ogni caso, potrete immaginarne il perché.
Arrivando al dunque, oggi ho per voi un'intervista che spero di aver gestito bene, anche perché ci tenevo particolarmente...
Qualche tempo fa vi avevo recensito il libro scritto dall'autrice (qui), di cui di seguito vi propongo l'intervista.



- “COME HO SMESSO DI SOGNARE E HO INIZIATO A FARE” affronta in primis un disturbo, quale la dislessia. Vorresti descriverla, per chi ancora non la conoscesse? 
La Dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente, presenta problemi di apprendimento, difficoltà di attenzione, di concentrazione, di memorizzazione, provoca lentezza nei processi, difficoltà nel trasferire e riutilizzare conoscenze apprese, difficoltà nel linguaggio, problemi di comunicazione. Oggi abbiamo la fortuna che esistono strumenti compensativi che aiutano i bambini nel loro percorso di studio. Spesso si pensa che chi è affetto da Dislessia non è normale, ma non è cosi, il nostro cervello funziona in modo diverso da quelli che magari non sono affetti da nessun sintomo. Le probabili guarigioni
attualmente non esistono, ci sono varie ricerche e studi che cercano di capire il nostro cervello e le sue funzioni.
Io sono del parere che noi Dislessici perdiamo varie funzioni ma acquistiamo altre capacità. 
- Nel mettere per iscritto quella che è stata la tua vita, la tua personale esperienza, come ti sei sentita? Immagino non sia stato facile ricordare…  
Non è stato facile mettere a fuoco tutti i dolori e le sensazioni che ho provato, per tanti anni ho sempre accantonato questo dolore e la sensazione che mi provocava, ho sempre bloccato i miei pensieri creandomi una finta me, non volevo accettare il mio problema. Quando accantoni troppe cose succede che poi non entra più nulla, anzi che non accetti più il dolore, per questo motivo ho iniziato a buttarlo su un foglio di carta e non riuscendo più a fermarmi. Ormai la carta era diventata mia amica, la mia confidente, e le raccontavo ogni cosa, scrivendo ho vissuto per la
seconda volta tutte l’emozioni che mi avevano distrutta, ma con la consapevolezza che io stavo ancora in piedi, ho pianto, mi sono arrabbiata, ho riso, ho capito che non è stata colpa mia, ho capito i miei sbagli ma più di tutto sono guarita grazie al fatto che tutto il dolore ha dato modo a me di perdonarmi. 
- Cosa ti ha spinto a metterla per iscritto condividendola con un pubblico così ampio? 
Da bambina mi sono sentita sola, ero convinta che nessuno mi poteva capire, che non potevano capire le mie sofferenze, credevo di avere dei limiti e di essere l’unica con questo problema, per questo motivo ho voluto condividere ogni sfumature della mia infanzia. Lo scritto specialmente per chi è come me, per avere speranza, per far capire che non sono soli, che nessuno ha il diritto di porci dei limiti e che possiamo fare qualsiasi cosa noi vogliamo fare. Io amo leggere e scrivere e per una dislessica è una tortura leggere, ancora oggi trovo difficoltà nella lettura e da come si è
notato anche con la scrittura, ma ciò nonostante non mi sono fermata. Il mio intento è semplicemente di non farli arrendere, che la salita è durissima ma la soddisfazione di vedere il percorso di crescita è grandioso. Lo condiviso anche per chi non conosce, per chi avuto altre sofferenze ma che c’è sempre un motivo per rialzarsi, per chi è stata un’adolescente, per le mamme che hanno figli dislessici e che non devono mai smettere di lottare. 
-Hai toccato argomenti molto importanti oltre alla dislessia, ci sono state “velate” critiche verso personaggi i quali avrebbero dovuto occuparsi con maggiore attenzione del proprio ruolo... credi di aver affrontato il tutto nella giusta maniera? Cambieresti qualcosa?  
Ancora oggi provo rabbia per chi non ha saputo fare il loro mestiere, oggi posso confermare che io sono stata vittima di maltrattamenti e violenza psicologica. Quindi le mie critiche su alcuni soggetti sono stati anche troppo clementi.
Non cambierei nulla perché mi ha resa la persona che sono oggi, ma una sola cosa avrei fatto diversamente. La comunicazione, dovevo parlare con la mia famiglia, dovevo raccontare quello 
che mi stava succedendo e forse alcune cose sarebbero andate diversamente.  
- Cosa credi questa storia abbia lasciato ai lettori?  
Spero di aver trasmesso tutte l’emozioni possibili e di aver lasciato quel gusto di grinta è la voglia di mettersi in gioco sempre, spero di essere entrata nei cuori dei lettori e di aver donato loro il dono della forza e la voglia di amarsi sempre. Spero di essere stata incisa nei cuori di tutti come se fosse un tatuaggio indelebile perché se ciò è accaduto significa che ho vinto. 
- Sicuramente per molti potresti diventare un punto di riferimento ma come spesso accade, con tematiche sociali simili, non mancheranno critiche. In tal caso come difenderai la tua opera, se dovesse capitare?  
Io sono del parere che le critiche costruttive ovviamente senza offendere possono aiutare a migliorarsi. Ma se in tal caso dovesse capitarmi delle critiche offensive la mia risposta sarà il silenzio. Credo che il silenzio sia un miscuglio di tante parole.  
- Continuerai a scrivere? Se si, hai già qualche idea di cosa potresti narrare, in una prossima
pubblicazione?  
Si continuerò a scrivere e probabilmente scriverò di storie vere perché credo che ogni persona abbia una storia dietro. 
- Cosa si aspetta Titta Spinelli dal futuro?  
Dal futuro?.. Non saprei ora preferisco godermi il presente, può capitare di tutto in una giornata figurati dal futuro.  
-Cosa vorresti dire ai tuoi lettori che non hai ancora detto armata di carta e penna?  
Che ci saranno persone che fingeranno di essere buone ma ciò nonostante non vi scoraggiate, ci saranno persone che non crederanno nei vostri sogni ma non importa siate portatrice dei vostri sogni, credete sempre in voi stessi e non vi arrendete mai neanche quando tutto sembra facile mollare, amatevi sempre anche quando magari in alcune occasioni vi odierete, pensate con la vostra testa e mai con la testa degli altri, non pensate che il vostro pensiero sia meno importante,
ascoltate sempre il vostro cuore, ma cosa più importante essere diversi non è una condanna ma un dono. 




Con questo è tutto, ringrazio Titta per essersi prestata così gentilmente. Le ho chiesto se fosse disposta a rispondere ad alcune domande poiché speravo le sue parole potessero smuovere qualcosa, la sua storia potesse innescare una sorta di rivoluzione in tempi tristi...attraverso la sua esperienza si accedesse una speranza ma se avete letto l'intervista, credo abbiate già capito cosa mi aspettavo e speravo.
Ti auguro di raggiungere i tuoi obbiettivi, qualsiasi essi siano!<3
A presto!

domenica 10 dicembre 2017

RELEASE BLITZ: Io sono l'usignolo di Emanuela Navone (Segnalazione + Estratto )


Buonasera lettori, ben approdati sul blog anche in questa occasione!
Bando alle ciance arriviamo al sodo. Di seguito la presentazione di questa uscita, più un'estratto del primo capitolo.

TITOLO: Io sono l’usignolo
AUTORE: Emanuela Navone
EDITORE: Autopubblicato
GENERE: Thriller
NUMERO DI PAGINE: 330
DATA DI USCITA: 10/12/2017
PREZZO ED. CARTACEA: ND
PREZZO ED. DIGITALE: 2,99 €
LINK D’ACQUISTO: http://amzn.to/2hnUExI
ISBN: ND

Chi è Florian Chevalier e perché ha bruciato la casa del sindaco di Val Salice? Questo si domanda il giornalista Rubino Traverso, intenzionato a scoprirne di più e sorpreso che nessuno voglia raccontare nulla.
Quando, proseguendo le ricerche, inizia a ricevere disegni bizzarri e strani messaggi intimidatori, capisce la verità non deve venire a galla. Che cosa nascondono gli abitanti di Val Salice?
In un agosto spazzato dal vento, Rubino scoprirà a poco a poco che perfino un piccolo paese sperduto fra i monti liguri ha i suoi scheletri nell’armadio. E dovrà scoprire quali.
Cosa sei disposto a perdere pur di conoscere la verità?
PAGINA FACEBOOK DEL ROMANZO: https://www.facebook.com/iosonolusignolo



ESTRATTO: PRIMO CAPITOLO

Lunedì 21 agosto 2000

Il trasloco a Val Salice iniziò sotto i peggiori auspici.
Primo punto: appena partiti dovemmo tornare indietro perché Rossana aveva dimenticato il valigiotto con creme, detergenti e qualsiasi orpello con cui donne come mia moglie si divertivano in bagno.
Secondo punto: partiti per la seconda volta, dovemmo di nuovo tornare indietro perché Stella non trovava Lalla e se non aveva la sua bambola di pezza rischiava di patire l’autostrada.
Terzo punto: Oscar, il gattone rosso e pigro, decise che non amava più la gabbietta e dovemmo farlo uscire, con la conseguenza che passò il viaggio disteso sulle cosce di Rossana, emettendo di tanto in tanto un miagolio di vero dolore.
Morale: arrivammo a Val Salice due ore dopo il previsto, sotto un temporale di quelli che ti annegano appena metti un’unghia fuori, Rossana e Stella nervose e io più sudato di quando, al mare, mi ostinavo a non prendere sdraio e ombrellone perché non mi andava di sborsare ventimila lire.
Ciliegina sulla torta, appena scendemmo dalla BMW, infagottati sotto giacchette leggere prese alla spicciolata in una valigia, Stella iniziò a starnutire.
Di per sé, qualche starnuto non è grave, ma essere sposati con Rossana De Simone equivaleva a una delle Grandi Tragedie.
Le hai portate le medicine? No che non le hai portate, vero? E adesso come facciamo diavolo adesso le verrà la febbre e non hai portato le medicine e se si sente male bisogna chiamare l’ambulanza andare al pronto soccorso che poi l’ultima volta siamo stati lì ore.
Neanche il tempo di scaricare i bagagli che dovetti fiondarmi in auto e cercare una farmacia in quel paesino sperduto tra i monti liguri.
Così iniziò la mia nuova vita lontano dalla città. E mentirei se dicessi che ero elettrizzato.


Il campanello suonò mentre la porta si apriva. Mi sfregai le mani l’una contro l’altra, intirizzito nel giubbotto leggero. Le scarpe di tela filtravano l’aria come ciabatte da mare. Feci due passi. File di scaffali di legno ospitavano un melting-pot di medicinali, mentre dietro il bancone, una vecchia credenza conteneva piccole brocche forse dipinte a mano. In un angolo, una vecchia bilancia si incastrava tra due depliant che promettevano la migliore soluzione alla tosse secca e spiegavano perché fosse nocivo fumare in gravidanza.
La farmacia di Ca’ Tonda, paesino minuscolo vicino a Val Salice, era un pot-pourri di scatoline colorate. Se avessi avuto dietro la mia reflex, mi sarebbe piaciuto catturare qualche sfumatura, un verde smeraldo, un rosso mattone o un bianco panna. 
La donna dietro il bancone batteva sui tasti del registratore di cassa e parlottava tra sé. Al suono del campanello, alzò lo sguardo. «Buonasera» cinguettò.
«Buonasera.» Mi avvicinai con le mani in tasca.
«Freddino, vero?»
«Già.»
La donna diede una rapida occhiata al registratore di cassa. Il pollice e l’indice grattavano pigramente il mento. «Oggi il buon Charlie non ne vuole sapere di funzionare.»
Dovevo avere un’espressione stupita perché la donna scoppiò a ridere.
«Charlie è il nome che ho dato al registratore» spiegò.
«Ah.»
«Che cosa desidera?»
«Del paracetamolo. Mia figlia ha un forte raffreddore e mia moglie teme le venga la febbre.»
La farmacista annuì e uscì dal bancone. Una piccola botte in camice bianco. «In questo periodo è facile ammalarsi» disse mentre rovistava in uno scaffale. «Turisti?»
«Ci siamo trasferiti oggi a Val Salice.» Assunsi una delle mie migliori espressioni scocciate per troncare il dialogo. Non avevo di certo tempo da perdere in inutili chiacchiere.
La farmacista terminò la ricerca su uno scaffale e passò all’altro. «Un posticino accogliente, vero?»
Tentativo fallito.
«Sa che è stato quasi raso al suolo da un incendio?»
In meno di un secondo, la mia espressione scocciata diventò incuriosita. «Non lo sapevo.» Fissai la donna con vivo interesse.
La farmacista pescò una confezione di paracetamolo nascosta tra un flacone di sciroppo per la tosse e un detergente intimo. Caracollò verso il bancone e vi posò la medicina. «Successe vent’anni fa.» Scosse la testa. «Una vera tragedia.»
Posai una banconota da ventimila lire accanto al registratore di cassa. Lo sguardo della farmacista sembrava afflitto, ma dietro si scorgeva qualcosa, una specie di forte desiderio, un’aspettativa.
dai chiedimi cosa successe ti prego
Stetti al gioco.
«Che cosa successe?»
La donna parve gonfiarsi come un palloncino. Si allungò verso di me e mise una mano sulla bocca. «L’incendio distrusse la casa del sindaco e si propagò per metà del paese. Montignani, sua moglie e suo figlio non ce la fecero.» Tamburellò le dita sul bancone. «Aveva appena vent’anni, quel povero ragazzo. Morire così... Che destino ingiusto.»
Presi il flacone di paracetamolo. «È stato un incidente?»
I grandi occhi da lontra della farmacista mi guardavano fissi. «Certo che no. Florian Chevalier. L’usignolo.» Si diede un colpetto sulla tempia. «Un pazzo.» Armeggiò ancora qualche istante con il registratore. «Non è serata, vero, Charlie?»
«Usignolo?» Mi stava prendendo in giro?
«Così si faceva chiamare. Non so il motivo.» Risatina civettuola.
«Perché lo ha fatto?» Misi la medicina nella tasca dei jeans.
La donna fece spallucce. «Lo chieda agli abitanti di Val Salice.» Riprese ad armeggiare con il registratore di cassa. «Le scoccia se non batto lo scontrino?»
Feci un saluto smozzicato. Non mi scocciava. Uscii.
Oh, se lo avrei chiesto. Lo avrei chiesto di certo.
Quella palla con il camice addosso non sapeva che le tragedie erano il mio pane quotidiano.
Rubino Traverso, giornalista e fotoreporter: questa è roba per te.


BIOGRAFIA AUTRICE


Emanuela è nata a Genova e vive in un paesino sperduto sui monti proprio sul confine con il Piemonte.
Scrive da quando era una bambina, e da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. È cresciuta a pane e Stephen King, e gran parte della sua esistenza l’ha trascorsa leggendo i suoi horror e i fantasy della Bradley, Tolkien, Goodkind e autori meno famosi.
Nel 2014 ha finalmente ottenuto la laurea dopo anni di lacrime e sangue e si è trovata nel mondo reale e ha scoperto che era pieno di denti aguzzi. È diventata assistente editor per Edicolors, una casa editrice specializzata in narrativa per l’infanzia; poi, cedendo allo smisurato ego che la divora, ha deciso di diventare freelance.
Vive in una grande casa circondata da gatti — prima o poi diventerà come la gattara dei Simpson. Oltre alla scrittura, adora la musica metal e la fotografia. La trovate spesso in giro per i boschi con la sua fedele reflex e la testa sulle nuvole.
Ha pubblicato, sempre come self, il breve Prontuario di editing e il racconto Reach, contenuto anche nella raccolta a scopo benefico Only Hope.
Sito web: https: www.emanuelanavone.it
Blog (al momento chiuso, ma potete trovare le vecchie recensioni): https: www.anticocalamaio.blogspot.it
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 Con questo è tutto, a presto!

sabato 9 dicembre 2017

Segnalazione: Trenta sfumature di poesia di Vincenzo Princi



Buonasera, non sarà un'orario molto consono ma vi segnalo ugualmente questa raccolta di poesie.

Trenta sfumature di poesia di [Vincenzo Princi]

Titolo: Trenta sfumature di poesia
Autore: Vincenzo Princi
Self publishing: Pubme
Genere: Poesia
Prezzo ebook: € 2,50
Data uscita: 30 ottobre 2017

Sinossi: Ho scritto queste poesie in un lasso di tempo molto breve. Gli argomenti trattati sono vari ma hanno una stessa origine, cioè gli avvenimenti, i paesaggi e le persone che hanno incrociato la mia vita. Credo che in poche righe una poesia possa esprimere concetti che richiederebbero decine di pagine. La poesia ti dice subito dove vuole arrivare, non ha bisogno di dilungarsi. In questi versi molto spazio è dedicato ai sentimenti, ma anche alle riflessioni, alla natura e ad un po’ di leggerezza.

Biografia: Vincenzo Princi è nato a Reggio Calabria il 5 aprile del 1976. Dopo aver frequentato l’istituto tecnico commerciale “A. Da Empoli” di Reggio Calabria, si è iscritto all’Università degli Studi di Messina conseguendo la laurea in economia e commercio. Nel 2015 ha frequentato un corso di scrittura creativa e si è appassionato a questa forma d’arte dedicandosi prima ai racconti e poi alla poesia. Nel 2016 ha ricevuto il riconoscimento di merito al premio “Poesia, Prosa e Arti figurative” nella sezione “Poesia inedita” con l’opera “La scommessa” conferito dall’Accademia Internazionale “Il Convivio”, Giardini Naxos. Nel 2017 il diploma di finalista “Premio nazionale letterario d’arte e cultura nobildonna Maria Santoro XVII edizione”, Roma, con la poesia “Il cuore di una mamma”.

A presto!

Recenzione: Starcrossed il risveglio della dea di Josephine Angelini

Buongiorno lettori! So che vi ho fatto aspettare molto ma sono tornata! Oggi vi parlo del primo volume di una trilogia. Molti lo conoscerann...